Che fare quando il ciclo delle news si rompe? #20
Segnali da→ algoritmi, atlanti, avatar, campagne, centri cittadini, documentari, festival, piani di allenamento e piste ciclabili
Ciao,
ci sono volte in cui il radar dei segnali si inceppa e accadono eventi così potenti e sorprendenti che mandano in tilt tutte le spie del nostro cruscotto mentale. In mezzo a questa intermittenza luminosa e caotica di news, meme, immagini e punti di vista, emergono prepotenti le contraddizioni che sfidano la nostra capacità di comprendere ciò che sta succedendo e dare forma alle nostre aspettative (speranze?) sul futuro.
Per la seconda volta in tre anni il ciclo delle news e della nostra quotidianità si è rotto scaraventandoci nella realtà di un conflitto novecentesco ma raccontato con long form e live su Tik Tok, dove gli NFT diventano strumenti di guerra come le molotov e una brutale invasione ci fa vivere la sensazione della fine di un’epoca. Che potrebbe prepararci ad affrontare altre terribili sfide se, raccolti i segnali e attivato il pensiero collettivo, inizieremo a metterci in azione prima che un’altra crisi ci travolga.
Così, ancora una volta, risintonizziamo i nostri radar.
PS: un buon segnale? Una piattaforma cooperativa, internazionale e costantemente aggiornata per l’Ucraina
Fuori e dentro la città
A cura di Luca Monti
→ I rimpianti dei nuovi pendolari rurali
Nella paradisiaca campagna inglese i nuovi proprietari scappati dalle città sono irrequieti e delusi. Sognavano pascoli verdi per nomadi digitali e hanno trovato insopportabili sorprese: isolamento sociale, difficoltà di accesso a servizi di qualità (soprattutto sanitari) e mancanza di diversità culturale. [NYT, The Guardian]
→ Non c’è eguaglianza sociale nell’accesso al verde pubblico
In Europa la mappatura del verde urbano rivela diseguaglianze sociali mentre Dublino apre la strada per delle soluzione partecipative. [La Svolta]
→ La rivincita degli eventi pubblici dal vivo
I vari lockdown hanno fatto riscoprire alle comunità di creativi quanto la città reale e quanto gli eventi pubblici siano insostituibili per generare nuove idee. [Kneeling Bus]
→ Comunità residenziali da fiaba?
Se hai molti soldi e vorresti vivere «come in un film» allora Storyliving di Disney è l’occasione per te: un progetto immobiliare che promette di unire natura magica, tradizioni locali, esperienze immersive, servizi personalizzati e personale qualificato per creare luoghi in cui fiorire facendo nuove amicizie. Un’utopia brandizzata.
→ Le grandi città europee si preparano alla “supremazia della bicicletta”
Le città d’Europa hanno iniziato a scacciare le auto dal centro. Bruxelles comincia a parlare di «traffico non necessario». A Berlino invece si raccolgono firme per la più grande area pedonale del mondo.
Il caso di Parigi
A cura di Francesco Pirri e Giorgio De Ambrogio
A lottare contro le automobili c’è anche la sindaca di Parigi Anne Hidalgo che dal 2014 ha intrapreso una strenua lotta per la riduzione dei veicoli motorizzati in città. In una città che si oppone storicamente a pedaggi urbani e ZTL – accusati di creare disuguaglianze territoriali – Hidalgo ha messo le mobilità dolci al centro delle sue politiche urbane. ‘Zone 30’, aree pedonali, ma soprattutto piste ciclabili: al primo Plan Vélo 2015-2020 da 150 milioni di euro è seguito un secondo con investimenti fino a 250 milioni di euro e 180km di nuove piste ciclabili.
A queste si aggiunge la rete regionale delle RER-V: 9 linee che diventeranno 12 nel 2025 e 21 nel 2030, un network ispirato ai treni extraurbani (RER) e pensato per gli oltre 8 milioni di persone che abitano le banlieues. I risultati si vedono e l’espansione della rete ciclabile ha ridotto del 20% il traffico automobilistico in pochi anni. Ma la guerra alle auto crea parecchi dibattiti, diversi cittadini lamentano l’anarchia della nuova mobilità ciclabile e persino lo spazio dedicato ai pedoni ha sofferto dell’espansione delle piste ciclabili. Con il suo ‘Plan Vélo’ Hidalgo scommette sulla terapia d’urto. Solo i prossimi anni ci diranno se si è trattato del prezzo necessario da pagare. [Paris FR, RERV, Ile de France, NYT].
L’unione tra politica e tecnologia
A cura di Stefano Daelli
→ Il nuovo hobby degli startupper è la politica
I lavoratori del settore tecnologico sono spesso additati come la causa principale dei problemi di San Francisco. Quindi non è sorprendente scoprire che la loro nuova passione sia proprio la politica, in cui investono le loro competenze e risorse per cambiare la città e in particolare il sistema scolastico. [NBC, SF Standard, Humanity In Action]
→ L’avatar digitale ha più successo del candidato originale
Il comitato elettorale di Yoon Suk-yeol ha creato con la tecnologia deepfake una versione più “cool” e coinvolgente del politico sudcoreano. L’avatar digitale ‘A.I. Yoon’ è identico alla controparte reale ma genera contenuti a non finire, commenti sagaci e battute fatte apposta per diventare meme. Il risultato è un successo straordinario di gradimento e condivisione tra gli elettori più giovani. [France24].
→ Gli algoritmi possono essere più equi delle persone?
Le Intelligenze Artificiali sono sempre più utilizzate per risolvere quei problemi tipicamente ad appannaggio di persone esperte. Tuttavia, essendo deterministiche, se tuttavia di fronte a due casi uguali danno il medesimo giudizio, allo stesso tempo ha anche la capacità di essere disuguale perché impara dai pregiudizi intrinseci contenuti nei dati che le forniamo per apprendere. [CCCB]
Identità che cambiano
A cura di Davide Agazzi
→ Per diventare bravi in qualsiasi cosa, basta allenarsi tanto tanto tanto
Il campione del mondo di pattinaggio Nils van der Poelm ha portato all’estremo questo concetto costruendo un programma di allenamento senza fronzoli, fuori dagli schemi (non prevede quasi l’uso dei pattini), che ha condiviso pubblicamente. Una filosofia che si può applicare a tante cose. [Il Post - segnalato da Michele Telaro]
→ La lingua della musica pop sta cambiando
Cantiamo sempre più in spagnolo. Colpa di Despacito? Quantomeno è quel che accade a livello globale su Spotify. [Economist]
→ La contro-cultura sta bene (ma offline)
Nel mondo dominato dalle regole stringenti delle piattaforme social, i movimenti contro-culturali trovano il loro spazio offline. [Document]
→ Problemi di identità? Tra non molto alcuni potrai curarli in anticipo
Un progetto scientifico mira a creare un gemello neuro digitale del nostro cervello e mandare lui dallo psichiatra anziché noi. [Wired]
→ Influencer per sempre grazie alla clonazione
È quello che sta accadendo a cani e gatti star di Instagram (e speriamo ci si fermi qui) per continuare a fare felici (e ricchi) i loro padroni. [InputMag]
Identità truffate
A cura di Nicoletta Gomboli e Giulio Bordonaro
→ L’amore ai tempi dello scam
Le opportunità online di truffare chi è in cerca del vero amore sono in crescita vertiginosa. Solo negli USA il giro d’affari nel 2021 è stato di 547 milioni di dollari (+80%). I truffatori non agganciano le proprie vittime solo su app di incontri: piattaforme preferite sono Facebook e Instagram. Anche Netflix ha amplificato l'interesse sul fenomeno: il documentario The Tinder Swindler ha portato così tanta visibilità a uno di questi truffatori da permettergli di firmare un contratto con un agente e cominciare una carriera da celebrità. [FTC, Bedbible.com, The Guardian]
→ Essere assunti da un’azienda che non esiste
Le truffe online non sono solo a sfondo romantico. È la storia di Madbird, un sedicente studio di design che durante la pandemia ha offerto un lavoro promettente a giovani talenti ma altro non era che una scatola vuota fatta di progetti rubati e foto stock di dirigenti inesistenti. Per ricambiare con la stessa moneta, alcuni candidati stanno trovando modi raffinati di imbrogliare durante i colloqui su Zoom, ricevendo suggerimenti in cuffia o mandando persone capaci e brillanti al posto loro, per poi presentarsi al primo giorno di lavoro senza le conoscenze richieste. [BBC, Protocol]
Bacheca di Comunità
A cura di Ilaria Nicoletta Brambilla
— Come si costruisce un ecosistema di FabLab in Kenya? E come si crea un ospedale in Giappone che sia anche un hub di innovazione aperto al partenariato con gruppi privati e accademia? L’ultima pubblicazione di Red Social Innovation - il movimento della Croce Rossa Internazionale - ‘How to foster innovation within a social organisation’ offre ispirazioni, modelli e metodologie sperimentate.
— Le DAO ci incuriosiscono parecchio, come forse avrete notato da alcuni precedenti Segnali. Se volete approfondire, Kate Beecroft, che ci lavora dal 2018, ha parlato delle loro limiti e possibilità durante un’intervista all’interno del podcast Leadermorphos.
— La prima edizione del Milano Graphic Festival debutta dal 25 al 27 marzo con mostre, workshop, talk, lecture, studio visit e installazioni dedicate al graphic design, all’illustrazione e alle culture visive.
— Com’è messa Milano a toponomastica femminile? E che rapporto c’è tra spazio pubblico e violenza di genere? Milano Atlante di genere di Florencia Andreola e Azzurra Muzzonigro risponde si pone come strumento teorico e pratico per pianificare contesti più inclusivi e attenti alle necessità dei molteplici soggetti e dei differenti corpi che abitano lo spazio urbano [segnalato da Laura Magnani].
— Quando la rigenerazione urbana è locale. Anzi, di quartiere. Studi grafici, agenzie e gruppi di liberi professionisti che hanno sede nell'area allargata di Piazzale Loreto fino al 18 marzo possono candidarsi per progettare l'identità visiva di Loreto Open Community.
— Giovedì 10 Marzo BASE presenta il suo public program. Con Linda Di Pietro, Maddalena Fragnito, Adama Sanneh e Davide Agazzi.
Hai captato un segnale dal futuro?
→ inviacelo a segnalidalfuturo@substack.com
Segnali Dal Futuro è la comunità diffusa che raccoglie e organizza segnali culturali, tecnologici, politici ed economici per allenare la capacità di immaginare il futuro. Oggi è composta da 1.376 persone.
Il numero #20 è curato da Davide Agazzi, Giulio Bordonaro, Ilaria Nicoletta Brambilla, Matteo Brambilla, Mafe de Baggis, Mario Bochicchio, Stefano Daelli, Giorgio De Ambrogio, Cinzia D'Emidio, Nicoletta Gomboli, Valentina Lunardi, Luca Monti, Filippo Pretolani, Francesco Pirri, Silvia Spinelli, Giulio Zucchini.
Introduzione di Valentina Lunardi.