Cosa segnala il tuo algoritmo? #22
Segnali da → affitti, terzi luoghi, Beverly Hills, sushi, oligopoli culturali, lavori verdi, paradisi cripto, trend tiktok e reddito di base
Ciao, è passato un po’ di tempo dall’ultimo numero, grazie per la pazienza e scusa per l’attesa.
Nel frattempo sono arrivate tante persone nuove quindi ecco una mini-presentazione: Segnali Dal Futuro è un esperimento d’intelligenza collettiva. Siamo una redazione diffusa che cura una newsletter collaborativa su cultura, tecnologia, politica, economia per allenare la capacità di immaginare il futuro.
A questo proposito, durante il primo evento abbiamo presentato il prontuario di azioni pratiche per sviluppare un progetto di intelligenza collettiva:
Nasce da una retrospettiva collettiva sull’esperienza accumulata con Segnali, trasformando quello che ha funzionano (e gli errori fatti) in dei consigli operativi.
È stata l’occasione anche per condividere pubblicamente le “istruzioni” per chiunque abbia voglia di contribuire e partecipare attivamente:
Ora non hai più scuse per iniziare e inviarci il tuo primo link a segnalidalfuturo@substack.com o in DM all’account @segnalidalfuturo_
A presto!
Spazi della Città
A cura di Luca Monti
→ La casa è in crisi. Una ricerca per scoprirne le cause.
L’European Press Prize 2022 è stato vinto dal progetto collaborativo multidisciplinare ‘Cities for Rent: Investigating Corporate Landlords Across Europe’. Il suo team ha svelato la connessione tra problemi abitativi delle metropoli europee e l’acquisto in massa di case da parte di fondi di investimento internazionali e società immobiliari. L’effetto è la trasformazione della casa da bene sociale in un prodotto puramente speculativo cosa che influisce problematicamente sulla vita delle persone nelle città. [Cities 4 rent]
→ Centri commerciali che diventano luoghi di cura
Cosa può succedere se una crescente domanda (e cultura) di salute e benessere incontra la situazione di difficoltà dei centri commerciali post-covid? Un progetto molto interessante che porta i servizi alla salute dai “recinti“ chiusi degli ospedali alle vie centrali dello shopping. [Architecture Today]
→ Piattaforme social locali per la città
Mentre le piattaforme social globali danno segnali di cedimento, sia apre l’opportunità per piattaforme più “small“ legate a gruppi di persone che condividono esperienze locali. Tra queste spiccano quelle legate ad attività territoriali di quartiere (correre, andare in bici, ecc.) dove l’esperienza di prossimità diventa social. [New Public]
→ In Francia sempre più ‘terzi luoghi’ per stili di vita comunitari
In Francia il fenomeno è in esplosione: secondo un rapporto che ha studiato il fenomeno e mappato i modelli più interessanti sono passati da 2500 nel 2021 a 3500 nel 2022. Generano non solo un forte impatto economico (fatturato cumulato di €248 milioni, 6.300 posti di lavoro diretti) ma altrettanto sociale (9 su 10 si sono mobilitati in azioni di solidarietà da marzo 2020). Questi luoghi saldano lo spazio tra Stato e territori, facendo da laboratori di sperimentazione continua di innovazione sociale, ibridazione di attività e cooperazione tra cittadini e imprenditoria locale. [France Tiers Lieux]
→ Mappe open data per costruire città dei 15 minuti in tempo reale
Enel X ha lanciato propria piattaforma per le Pubbliche Amministrazioni che vogliono capire nel dettaglio quanto le città che amministrano siano da «15 minuti», intuendo la necessità di ogni singolo territorio di informazioni azionabili che possano guidare interventi locali e concreti verso questo modello. [Segnalato da Chiara Leonardi]
Come ti immagini il cibo del futuro?
A cura di Ilaria Nicoletta Brambilla
→ Questa dieta è scientificamente sostenibile
Il progetto europeo ‘Shifting Urban Diets: Operationalizing Food System Targets for Health and Sustainability’, testato a Copenhagen, vuole dimostrare che si può implementare una dieta su scala urbana che riduca le emissioni di CO2 legate all’alimentazione. Il progetto verrà ora testato altrove, adattandolo alle abitudini alimentari dei diversi contesti. [Eat Forum]
→ L’equità sociale, un’insalata alla volta
Una startup di Los Angeles vuole rivoluzionare il settore del fast food. Everytable crede che il cibo sano sia un diritto universale e ha deciso di proporre cibo fast food salutare a prezzi inferiori di quelli delle catene più famose. Non solo, il suo modello di business si spinge a stabilire prezzi diversi a seconda dei quartieri: se a Beverly Hills un menù costa 9 dollari, nel meno abbiente Compton o nel Watts lo stesso menù viene venduto a 5 dollari. [Freethink]
→ Il pesce gatto sul nigiri può salvare il mare?
L’industria del pesce a livello mondiale muove miliardi e l’ascesa del sushi a livello globale a partire dagli anni 80 ha contribuito al suo successo. Sta causando una la riduzione pericolosa della popolazione ittica, con il rischio di estinzione di alcune specie, e un impatto importante in termini di emissioni dovuta alla pesca intensiva o all’acquacoltura. Per questo alcuni ristoranti di sushi stanno sperimentando delle alternative originali. [Bon Appétit]
→ Aggiungi un NFT a tavola
Il legame tra moda e cibo è sempre più forte. Prima vennero i ristoranti e i cocktail bar, poi gli abiti in tessuti ricavati da scarti alimentari e ora i “super food” carbon neutral dall’imballaggio biodegradabile, ovviamente brandizzati. La frontiera più recente sembra essere l’uso degli NFT per rafforzare l’esclusività del legame tra prodotto alimentare, community e il marchio di moda. Ma anche la rivoluzione della pizza automatizzata non scherza. [Chef Club]
Trend, algoritmi e cortocircuiti informativi
A cura di Valentina Lunardi
→ Niente è trend se tutto è trend
TikTok ha strappato dall’oscurità immaginari digitali di nicchia, rivelando movimenti estetico-culturali insospettabili (vi dice niente il cottagecore?). Ma cosa accade se in quell’impasto algoritmico e virale ogni subcultura viene masticata e risputata solo per diventare “comprabile”? Una riflessione sulla mania del trend e i rischi della brandizzazione di ogni fenomeno culturale emergente dall’internet. [Vox]
→ I re dell’algoritmo catturano tutto la nostra attenzione
Parliamo di oligopoli culturali. Sembra infatti che ogni angolo della cultura pop - film, TV, musica, libri e videogiochi - sia controllato da un sempre più ristretto club (di persone o corporation) che rivendica una fetta di mercato sempre più grande. Anche grazie agli algoritmi. [Experimental History]
→ Ci servono dei "buoni algoritmi"
Sofie Hvitved del Copenhagen Institute for Futures Studies è convinta del fatto che nel futuro dei media, nella loro accezione di servizio pubblico e democratico, più che la capacità di creare contenuti di valore peserà la capacità di utilizzare la tecnologia per servire il pubblico facendogli arrivare le giuste informazioni. [Moonshot]
Welcome to hell-chain, il paese della cripto-distopia
A cura di Giulio Zucchini
→ Qual è il costo della distopia digitale?
Qualcuno ha davvero pensato che le criptovalute avrebbero salvato il mondo, invece la bolla sta già rischiando di esplodere esplodendo. La tecnologia che doveva risolvere tutte le questioni di tracciabilità e sostenibilità rivela i rischi di un tecno-capitalismo fondato su un’economia parallela, sregolata e altamente speculativa. Parola di Evgeny Morozov. [CCCB LAB ]
→ La creative industry prende, piano piano, la piega del Web3
Nel 2021 Spotify e YouTube hanno pagato i loro creatori rispettivamente 7 e 15 miliardi di dollari, ma la disparità "pro capite" rispetto al mercato del web3 (quello basato sulla blockchain) ha subito una crescita impressionante. Secondo il rapporto annuale pubblicato dal fondo d’investimento californiano a16zcrypto, il web3 ha pagato 174.000 dollari per creatore. Meta ha pagato 0,10 dollari per utente, Spotify 636 dollari per artista e YouTube 2,47 dollari per canale. Seconda informazione importante, secondo la Banca Mondiale 1,7 miliardi di persone non hanno un conto bancario. Per l’industria delle criptovalute potrebbe essere il nuovo Eldorado. [a16zcrypto]
→ Dalla ribellione clandestina alla moneta globale
Il quarto articolo della serie ‘From Commons to NFTs’ pubblicato su Makery ha l’obiettivo di riscrivere la storia e gli obiettivi del “movimento cripto”, di analizzare le ambizioni e il vocabolario e di determinare se la tecnologia è rimasta fedele alla sue promesse. Spoiler: non cercate un happy ending alla Top Gun, il finale assomiglia più a un Terrence Malick. [Makery]
→ Anche i milionari delle criptovalute vogliono i loro paradisi fiscali
Questo per assicurare i frutti speculativi degli ultimi anni. Per esempio, il presidente di El Salvador, Nayib Bukele, ha annunciato lo scorso novembre che il vulcano Conchagua diventerà la sede di Bitcoin City. Questo ambizioso progetto di costruzione permetterà di trasformare la foresta vergine in una vibrante metropoli alimentata da cripto-investitori. [MIT Technology Review]
La neutralità carbonica sul posto di lavoro
A cura di Silvia Spinelli
→ Dalle “Grandi Dimissioni” al Salario Minimo per tutti
Dopo qualche mese di incessante dibattito sulle “Grandi Dimissioni”, riprende il costante confronto sul reddito di cittadinanza ed il salario minimo. Tra il 1990 ed il 2020, vi è stato un aumento degli stipendi in tutta l’area Ocse: dal +35,5% in Francia, al +46,7% del Regno Unito, l’Italia si ferma ad un + 3,2%. In Italia esiste veramente un’emergenza legata al reddito da lavoro e non è più rimandabile. [Valigia Blu]
→ È la Fiducia il vero beneficio del Reddito di Base?
«Un’iniezione di fiducia, è più utile di una di denaro…» qualcuno diceva. Uno nuovo studio indipendente svolto dall’Urban Institute su un progetto pilota riguardante il reddito di base in una zona svantaggiata di Washington (DC) conferma i vantaggi dei trasferimenti diretti di denaro alle comunità bisognose. L’analisi si concentra però anche su tutti i benefici intangibili derivanti: fiducia, potere, riappropriazione del sé. [Bloomberg]
→ I nuovi “lavori verdi” per prepararsi ad una Giusta Transizione
Il passaggio alla neutralità climatica presenta molte opportunità per l'economia europea ma pone anche delle sfide significative. Alcuni settori industriali saranno colpiti in modo sproporzionato e molte saranno le conseguenze per i lavoratori, in particolare per quelli con livelli di competenze inferiori. Se non gestita in modo efficace, la transizione rischia di diventare un boomerang per la sostenibilità sociale. Quali saranno i nuovi lavori? E come possiamo prepararci ad una giusta transizione? [Urban Innovative Actions]
→ Dovremmo educare i manager a resistere alla tentazione del greenwashing?
Nell’ultimo sondaggio, condotto da Harris Poll per Google Cloud, il 68% dei manager americani ha affermato che le loro compagnie sono colpevoli di greenwashing; il 93% che sarebbe disposto a vincolare il proprio compenso agli obiettivi ESG (ambientali, sociali e di governance) ed il 65% che nonostante la sua intenzione di fare progressi verso la sostenibilità, non sa da dove partire. [Fast Company]
Bacheca di comunità
A cura di Davide Agazzi
Fino al 18 Giugno Fondazione Feltrinelli ospiterà Broken Cities, per fare il punto su come stanno cambiando le nostre città.
Sempre a Milano, fino al 19 Giugno c’è la festa per i 10 anni di Cascina Cuccagna. 4 giorni di musica, incontri, laboratori e stare insieme.
Se ti capita di passare a Londra, fino al 26 Giugno c’è un bel Festival dell’Architettura. Ti segnaliamo in particolare questa mostra sugli spazi ostili ed incivili.
Durante la Milan Design Week appena terminata i nostri Nicoletta Gomboli e Giulio Bordonaro hanno presentato ‘Games We’ll Never Play’, una collezione di giochi da tavolo per computer, robot e IA, ma che sono «noiosi e frustranti» se giocati dalle persone.
Cosa faremo da grandi? Se lo chiede Onde Alte dal 18 al 22 Luglio a Cortina d’Ampezzo con il Future Camp, un percorso esperienziale di 5 giorni pensato per giovani tra i 16 e i 19 anni, per scoprire scenari globali, l'evoluzione del lavoro e delle professioni, guardare avanti in modo attivo, lasciare spazio al confronto con se stessi e con gli altri e indagare le proprie passioni, ambizioni, punti di forza e debolezza.
Se siete in cerca di un (altro) libro sulle città, è uscito quello di Pierfrancesco Maran. Si intitola ‘Le città visibili. Dove inizia il cambiamento del Paese’ e promette di essere gustoso.
Se ti senti più neo-statalista, l’ultimo libro di Paolo Gerbaudo fa per te. Si intitola ‘Controllare e proteggere. Il ritorno dello Stato’ e ci spiega molto degli anni che stiamo vivendo.
La più recente fatica di Paolo Venturi e Flaviano Zandonai ‘Neomutualismo. Ridisegnare dal basso competitività e welfare’.
È online il crowdfunding ‘Migrazioni’, una mostra sui generis creata dall’artista Enrica Passoni in cui le sue opere, rappresentate da cartoline postali raffiguranti le mie tipiche figure, migrano verso visitatori, amici, conoscenti e ammiratori o sconosciuti destinatari che le riceveranno per posta.
Ti è piaciuto questo numero? Inoltralo alle tue persone preferite.
Segnali Dal Futuro è la comunità diffusa che raccoglie e organizza segnali culturali, tecnologici, politici ed economici per allenare la capacità di immaginare il futuro. Oggi è composta da 1.462 persone.
Il numero #22 è curato da Davide Agazzi, Giulio Bordonaro, Ilaria Nicoletta Brambilla, Matteo Brambilla, Mafe de Baggis, Mario Bochicchio, Stefano Daelli, Giorgio De Ambrogio, Cinzia D'Emidio, Nicoletta Gomboli, Valentina Lunardi, Luca Monti, Filippo Pretolani, Francesco Pirri, Silvia Spinelli, Giulio Zucchini.
Introduzione di Stefano Daelli.