Che ci fanno 62 ventenni in Antartide? #3
Segnali da → archivi, capsule-rifugio, raffinerie, grafici, buoni consigli e fish&chips
Ciao,
Siamo al terzo (!) numero di Segnali Dal Futuro, la newsletter collaborativa di segnali culturali, tecnologici, politici ed economici per allenare la nostra capacità di immaginare il futuro.
Per il nuovo anno abbiamo due propositi:
[1] Pratica. L’immaginazione è un muscolo e un’abilità. Perciò per allenarla occorrono costanza e ripetizione → pubblicare 2 volte al mese.
[2] Contatto. Una comunità – anche se diffusa – ha bisogno di prossimità tra le persone per crescere → creare un momento o spazio di incontro ogni mese
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Aggiornamenti su ‘Città Dal Futuro’
Siamo felici che questo lavoro di lavoro di analisi e immaginazione continua a generare occasioni per nuovi collegamenti e significati e direzioni di esplorazione
→ Contributi originali
Le città non sono finite né infinite di Tommaso Goisis
U.S.A. 2040: le città demolite…e quelle no di Luca Monti
→ Scrivono di noi
Tutti stanchi di code e disagi, boom dei quartieri da 15 minuti di Francesca Santolini per Repubblica. (<Essere ripresi da Dagospia ☑)
Le città del futuro. Ecco i modelli intervista di Eduardo Lubrano per Impakter.
→ Percorsi di lavoro
Dal workshop di TBN un dibattito sul rapporto tra comunicazione, turismo e sviluppo delle comunità locali.
Città in cambiamento. City Quitters e nuovi immaginari. Il caso di Trentino Brand New di Serena Pastorino per AgCult
La comunicazione turistica è prima di tutto comunicazione politica di Dino Amenduni
Segnali: visualizzare il futuro
Provocare la realtà e avverare scenari alternativi
→ Un insediamento immaginario in Antartide per salvarci dal disastro climatico
62 Gen Z si sono trovati a queste coordinate per costruire un un insediamento umano progettato sui principi di equità, fluidità e sostenibilità. Si chiama ‘RGF_1’ ma non esiste veramente. È un progetto speculativo che risponde alla domanda «come è fatto un mondo migliore?».
Hanno risposto alla domanda non attraverso il solito report da think tank ma realizzando artefatti come lo stravagante portale del villaggio o la graphic novel che celebra la storia delle fondatrici, Sasheen e Faith, realizzata dall’artista Jasmin Abdallah. L’iniziativa è curata Irregular Labs, learning network specializzato nell’attivazione di micro-community globali.
[P.S. quando Mattarella parla di «costruttori» secondo te ha in mente anche loro? Secondo noi gli farebbe bene conoscerli]
→ Girovagare per l’archivio dei quartieri cancellati
Il successo di GeoCities, popolare servizio di web hosting fondato nel 1994, è stato quello di utilizzare la metafora della Città per spiegare alle persone una cosa che conoscevano per la prima volta: internet. Poi gli utenti sono evoluti, il web è cambiato e GeoCities è fallito. A 20 anni dalla sua chiusura il designer Richard Vijgen ha creato ‘Deleted City’ una mappa interattiva per esplorare tutti i quartieri digitali che sono stati cancellati dalla sua fine.
→ Tutti questi grafici servono per inventare il futuro
Le ‘aspettative’ hanno un ruolo fondamentale nel sistema capitalistico intrinsecamente teso a ciò che deve accedere. Niente di strano quindi se in questa fase di totale incertezza sia tanta richiesta di strumenti per sapere “cosa potersi aspettare”. Qua entrano in gioco i grafici, artefatti specifici per gestire le aspettative e orientare le decisioni nel presente, che hanno così successo perché ci permettono diplacare l’incertezza e a modulare gli immaginari e le aspettative sociali. [CCCB Lab]
→ Fish and chips per combattere la gentrificazione
'Le fish and chips n’a plus la frite' è lo squisito reportage illustrato realizzato da Olivier Kugler che descrive l’intreccio di storie tra il negozio di Benny che ha lasciato spazio alla gentrificazione del quartiere Clapham di Londra, il suo gruppo di clienti affezionati e la spietatezza della filiera alimentare. [Scoop! – Segnalato da Armando Bottazzo]
→ Una cronistoria ad immagini del futuro
Per costruire il futuro bisogna prima riuscire a venderlo. ‘A visual history of the future’ è una ricerca sull’uso delle immagini nella pubblicità, nelle riviste e in altri media per ispirare, vendere e costruire un’idea di futuro. 5 episodi realizzati da Darren Garrett tra stampe eccentriche del ‘800 ai poster di fantascienza sovietica. [Medium]
Segnali: città
Continuiamo ad esplorare questo agglomerato speciale di segni
→ 7 domande per ripensare la Città
Il sociologo Paolo Perulli ha messo con profondità e semplicità disarmanti le domande guida per immaginare nuovi modi di abitare, lavorare e pensare la città, seminando indizi preziosi. Ci mette però anche in guardia che non dobbiamo sbrigativamente scaricare la loro Crisi alla Pandemia e assolverci. Le vere cause sono l’urbanizzazione selvaggia, il consumo di suolo, delle risorse naturali e umane della «nostra epoca del capitalismo estremo». [Il Mulino – Segnalato da Roberta Rocelli]
→ Se nel prossimo decennio ci politicizzassimo tutti un po’ di più?
Roope Mokka di Demos Helsinki ha le idee chiare: se la domanda dello scorso decennio è stata «in che modo la politica può fornire servizi pubblici migliori?» per il prossimo deve essere «in che modo la politica può diventare un modo in cui accendiamo e orientiamo (di nuovo) la nostra azione collettiva?» [Via Twitter]
→ Cambiando la città puoi cambiare la società
Ancora oggi il 60% dei residenti di Vienna abita in alloggi convenzionati costruiti attraverso un imponente progetto di edilizia popolare voluto quasi 100 anni fa dal Partito di sinistra dei lavoratori al governo durante il periodo della Vienna Rossa. Gli effetti positivi si apprezzano ancora oggi non solo per l’accessibilità del mercato immobiliare ma come fattore della sua diversità e ricchezza culturale ed economica.
A Philadelphia una raffineria dismessa che occupa il 2% della superficie urbana è diventata l’occasione creazione di una partnership pubblico-privata tra l’investitore e i distretti scolastici senza precedenti per connettere fino a 20.000 studenti, in particolare appartenenti a minoranze sotto-rappresentate dai sindacati, a lavori qualificati e carriere sostenibili. Un framework apripista per una nuova generazioni di progetti che creano beneficio per la comunità. [City Monitor – Segnalato da Giulio Quaggiotto, Next City]
→ ‘Capsule’ per vivere e viaggiare come nuovi nomadi
Jupe è un rifugio ad energia solare rapidamente assemblabile e facilmente trasportabile composto da un letto, una stanza e wifi per andare off-the-grid nella natura ma con comfort. Zoox è un robo-taxi a guida autonoma pensato per risolvere il problema del trasporto personale in aree urbane congestionate con un approccio as-a-service.
Nel 2020 Abbiamo preso consapevolezza di quanto è importante trovare un equilibrio all’interno delle dicotomie densità-rarefazione, contatto-distanza, connessione-isolamento. La stessa forma di ‘capsula’ può diventare quindi il mezzo per essere Nomade iper-connesso o Cittadino che vuole ‘cozyness’. [Segnalato da Michele Bianchi]
Segnali per iniziare bene l’anno
→ (Splendidi) consigli non richiesti
I brevi consigli per vivere una vita più appagante che Kevin Kelly, mitico editor di Wired, ha regalato ai lettori per il suo compleanno sono 68 come gli anni compiuti. Il nostro preferito «Over the long term, the future is decided by optimists.» [Segnalato dalle Letterine di Stefano Mirti]
→ Di queste cose possiamo essere sicuri
Morgan Housel è un investitore e scrittore stimolante. Il futuro gioca un ruolo ingombrante nel suo lavoro. Quindi (si) fa tante domande. Però ci sono alcune cose di cui è davvero sicuro. «People learn when they’re surprised. Not when they read the right answer, or are told they’re doing it wrong, but when their jaw hits the floor.»
→ Queste invece sono davvero notevoli
Qua siamo in territorio meta- perché è una selezione di segnali di cose davvero curiose di Roberto Tallarita. Per noi vince Long Bets, sito di scommesse a lungo termine che serve a promuovere questo tipo di pensiero. [Il Post – Segnalato da Marco Annoni]
→ Marco-trend: ‘The Great Dispersion’
Una delle migliori performance di Scott: contemporaneamente illuminante, divertente e insopportabile.
Bacheca di questa comunità
→ La campagna digitale di ascolto ‘Firenze Prossima’
È l’iniziativa di ascolto diretto dei cittadini sul futuro della città, sui criteri che determinano la qualità della vita, sui luoghi che necessità un processo di rigenerazione. Dalle risposte è stata creata una city dashboard funzionale ad orientare sia politiche sia interventi puntuali. [Segnalato da Francesca Mazzocchi]
→ Gli incontri ‘Criticity - Futuri urbani’
Un progetto di ricerca evoluto in un ciclo di seminari di dialogo e confronto sui limiti e sulle opportunità della città contemporanea che sfrutta come strumento i modelli antitetici di città-negata e di città-critica. Puoi rivedere anche gli incontri passati. [Segnalato da Anthea Vigni].
→ Fotografare i ‘nodi’ delle nostre comunità
Perché? Per mapparli, prenderne consapevolezza ed emanciparsi. E farle ripartire. È questo l’obiettivo della open call fotografica di Cultura in Movimento. [Segnalato da Alberto Contu].
Segnali Dal Futuro in numeri:
617 segnalatrici e segnalatori
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Aggiornato 9 gennaio 2021, ore 18:00.