Che schema pratico usi per progettare la città? #6
→ musica elettronica, ciambelle, afrofuturismo, scala di grigi, trasparenza radicale, marchi di abbigliamento, podcast, Serie A, Clubhouse e Hype House
Ciao,
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Commentando l’articolo de Il Post sulla ‘Crisi delle Grandi Città’ ci siamo detti che la questione è diventata mainstream e la fase di problem setting la possiamo considerare ufficialmente conclusa: le città sono in crisi (✓) e le industrie creative hanno bisogno della città per sostenersi (✓).
Per questo abbiamo già iniziato a pensare insieme il futuro delle città.
Intelligenza collettiva in azione
Le 35 persone che hanno partecipato alla Chiacchierata Online di giovedì 11 per ragionare sulle priorità e le iniziative pubbliche per costruire città desiderabili.
A partire dalla survey inviata abbiamo mappato le iniziative più interessanti che le città stanno mettendo in campo per contrastare la pandemia.
Trovi un quadro di insieme in questo bellissimo set di slide. Ci sono risposte emergenziali che potrebbero anche diventare nuovi standard e ci sono cose che già si facevano nel "mondo di prima" ma che ora assumono una nuova rilevanza. Il prossimo passo sarà integrare questa mappatura in una versione aggiornata di Città Dal Futuro, trasformandole in uno schema pratico per progettare.
p.s. se ti va di ricapitolare, FPS ha pubblicato una sintesi accurata della prima versione.
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Segnali: strumenti per progettare
Per affrontare un problema complesso servono strumenti teorici e pratici adeguati
→ Ciambella olistica per la trasformazione urbana sostenibile
Per rispondere alla domanda «come può prosperare un luogo abitato da una popolazione fiorente nel rispetto del benessere individuale e della salute dell'intero pianeta?» l’amministrazione di Amsterdam sta sperimentando l’applicazione della ‘Doughnut Economics’ alla dimensione urbana. Ogni approccio teorico-pratico olistico è di per sé ambizioso ma lo stravolgimento in corso lo rende più rilevante. [Time – Segnalato da Arianna Bianchi]
→ Piattaforma di auto-apprendimento per cittadini
L’obiettivo di CityToolBox è chiaro già dal nome: fornire strumenti pratici a chi vuole modellare il paesaggio urbano e coltivarlo dal basso. Rivolto in particolare a giovani persone, è uno schedario intuitivo di esempi e casi d'uso (ma anche un moodboard di ispirazione) per apprendere e scambiare competenze con cui trasformare la città. [Segnalato da Anna Gerometta]
→ Le nuove frontiere della della democrazia digitale
Audrey Tang, ministra del digitale di Taiwan, crede che la partecipazione diretta dei cittadini all’esercizio del potere politico debba essere un processo «fast, fun and fair».
I principi/obiettivi sono [1] la trasparenza radicale, cioè che l’amministrazione e i cittadini condividano le stesse informazioni così da una conversazione pubblica basata sulla fiducia e la [2] risposta immediata, che la risposta alle preoccupazioni dei cittadini debba avvenire nell’arco di poche ore e per cicli iterativi [Noema Magazine].
Segnali: parlare di salute mentale
La presa di coscienza condivisa per un migliore dialogo collettivo
→ Podcast di interviste a persone che affrontano malattie mentali
Fenomeno è una raccolta di podcast che parlano di sport e cultura. ‘Se Hai Bisogno Chiama’ è un nuovo podcast che affronta il tema delle malattie mentali. È realizzato da Daniele Manusia, fondatore e direttore di l’Ultimo Uomo, con interviste a chi ci convive direttamente. È disponibile la prima puntata intitolata «Il panico di Daniele» che affronta il tema degli attacchi di panico in modo delicato e non banale.
→ Tutto quello che vogliamo è un bel nulla
Il primo colore scelto da Pantone per quest’anno si chiama Ultimate Grey. È uno tra i segnali del bisogno collettivo della cancellazione intenzionale di sé e dell'ambiente circostante. Sempre più persone sentono l’urgenza e sperimentano modalità per uscire dallo “stream of stressfulness” di news, tweets, reels, meme che intercettano la nostra ansia e la moltiplicano con i loro algoritmi. [New York Times]
→ Tecniche che utilizziamo per battere la solitudine
Tornare ad interagire con le persone è bellissimo ma può essere intenso, addirittura troppo. Come se ci fossimo disabituati alla potenza dello stare con le persone. In questo thread La community Edgeryders si è confrontata sulle tecniche per gestire o combattere la «mancanza di umani» nella nostra vita. [Segnalato da Matteo Uguzzoni]
→ Superare i tabù grazie a Clubhouse
Clubhouse è un social già controverso: da una parte impone una performatività continua, dall’altra offre uno spazio espressivo che non obbliga all’esposizione dell’identità fisica. Più di tutto però avvicina le persone attraverso un media empatico: la voce. Non è una coincidenza che tra le prime room in Italia ci siano state proprio quelle dedicate alla salute mentale, dalla condivisione di storie personali all’utilizzo di psicofarmaci. [Rolling Stone – Segnalato da Ale_Theia].
Segnali: nuove forme di attivismo
una parte della lotta alle diseguaglianze passa attraverso nuove strumenti e forme
→ Quando parliamo di “Razza” usiamo le parole giuste?
Dal 12 febbraio è online il podcast “Sulla Razza” realizzato da Nadeesha Uyangoda, autrice freelance, Nathasha Fernando, docente di media e sociologia all'università di Westminster, e Maria Mancuso, editor e co-speaker di S/Confini. Realizzato con il patrocinio di Juventus, ha l’obiettivo di portare nella realtà italiana le conversazioni internazionali su concetti come quelle di BAME, Fair skin privilege, Colourism.
→ Le conseguenze di un uragano tra cambiamento climatico e xenofobia
Nell’agosto del 2019 l’uragano Dorian di livello 5 si stava muovendo nell’atlantico quando si è “bloccato” sulla Bahamas secondo uno schema ricorrente causato dal cambiamento climatico. Le conseguenze sono state disastrose, in particolare per gli abitanti della baraccopoli di Mudd abitata prevalentemente da migranti spesso irregolari. Per loro però la crisi era solo iniziata. Alla violenza atmosferica è seguita quella xenofobica fatta di deportazioni, isolamento, condizione disumane. Purtroppo non è un caso isolato: come raccontato dalle giornaliste autrici del reportage Ottavia Spaggiari, Cristina Baussan, Letícia Duarte e Sarah Stillman, la saldatura tra crisi climatica e xenofobia è un trend globale. [New Yorker]
→ Un portale per scoprire l'afrofuturismo
Intelligent Mischief è uno studio creativo di Brooklyn fondato da Aisha Shillingford e Terry Marshall concentrato sulla «Black imagination» che lavora istituzioni culturali mischiando iniziative IRL e la creazione di utopie digitali. Il loro ultimo progetto è NationX, storia fantascientifica dell’antica società ‘Maroon’ composta da indigeni Africani e Taino mai ridotta in schiavitù che han trovato rifugio su un'isola caraibica. Raccontata attraverso un evento digitale di 24 ore – un sito web interattivo, chat room, dj set live, messaggi audio, proiezioni video sui muri di Brooklyn, Los Angeles e Oakland – ha connesso 2.000 persone da più di 30 paesi. [New Public]
→ La fondazione che scopre i nuovi talenti creativi come Virgil Abloh
Categorizzare VFiles è impossibile. È tante cose insieme – un hub di produzione di contenuti digitali, un incubatore d’impresa, una community, una piattaforma social media, un retailer, un marchio d’abbigliamento. Sono però unite dalla missione di «fornire alla prossima generazione di innovatori culturali le risorse necessarie per reimmaginare e ridefinire il mondo, attraverso una programmazione comunitaria inclusiva, con un focus sull'empowerment delle comunità BIPOC e LGBTQ+».
Nel 2020 è diventata una fondazione nonprofit. Il primo progetto ‘VFiles Lab’ ha selezionato tra 1.000 applicanti dieci talenti della moda per un programma di accelerazione e investimento, come Saeedah Haque, che reinventa l’abaya in chiave streetwear, e Joshua Mudgett, che crea un software di intelligenza artificiale che progetta capi d’abbigliamento ready-to-sew. [Vogue]
→ Il software libero per decolonizzare la musica elettronica
Se hai appena finito di ascoltare una canzone uscita di recente è praticamente certo che sia stata prodotta con una workstation audio come Pro Tools, Ableton, Logic o Reaper. Il canone estetici su cui questi programmi sono costruiti sono quelli della musica classica europea (il famoso ‘temperamento equabile’). I vincoli espressivi che impongono hanno ispirato il musicista e musicologo Khyam Allami a sviluppare Leimma: è un software gratuito che supera l’egemonia del sistema musicale occidentale permettendo di comporre musica elettronica rispetto qualunque tradizione musicale che ha sistemi di accordatura e microtonalità propri. [Pitchfork – Segnalato da Erika Capasso]
Segnali: Hype is King
I contenuti non contano più poi così tanto perché è tutta una questione di hype.
→ Influenzare è diventata una brutta parola. Cosa c’è dopo?
Seth Godin, uno dei primi influencer del mondo del marketing, nel suo ultimo libro ha scritto che l’Era degli influencer è già terminata. L’epoca alle porte ci consegna non pochi problemi e i veri leader saranno solo quelli in grado trovare creativamente soluzioni pratiche a questi problemi. Niente più facili trovate di engagement.
DIRTY WORDS è una serie di report dell’agenzia Protein che ridefinisce quelle parole il cui significato originale è stato modificato da cambiamenti culturali. L’ultimo report si intitola INFLUENCE ed è stato realizzato in collaborazione stretta con 500 persone della loro community globale di early adopters.
Emerge che per i personaggi pubblici e brand sarà indispensabile essere autentici, che il potere di ispirare si sposta dagli influencer culturali agli stakeholder di comunità e che quest’ultime per mantenere il controllo delle loro conversazioni scelgono piattaforme social più flessibili, isolate e intime. [Sole 24 Ore, Protein]
→ Quando anche la tua città ha la sua Hype House
L’origine è tuttora incerta nonostante i tentativi di ricostruzione, ma le Hype House sono ormai una realtà istituzionalizzata: un gruppo di social media influencer, tipicamente molto giovani che condividono un pubblico e un’estetica comune, che vive insieme in una casa diventando un ibrido tra una confraternita, un collettivo creativo, uno set di produzione di contenuti e un’agenzia di modelli.
La prima in Italia è stata aperta a Milano circa 3 mesi fa, si chiama Defhouse e ospita otto ragazzi tra i 16 e i 20 anni che sono selezionati per abitare i 500 mq in cui «tutto è al servizio dei social» e i confini tra oggetti di arredamento e props di scena sono completamente evaporati.
Questo modello ha già superato i confini del mondo in cui è nato. Aziende private lo stanno integrando nelle loro strategia per trasformarsi in media company. AC Milan ad esempio ha appena inaugurato la Milan Media House, uno spazio di 1000 mq per la produzione e sviluppo di contenuti da distribuire su ogni tipo di piattaforma: dalla app della squadra a Twitch, da Fortnite a TikTok. [8ball, Artribune]
Bacheca della Comunità:
→ Lavora per Action Aid
ActionAid Italia ha aperto delle posizioni lavorative molto interessanti: a Napoli due posizioni part-time sul tema dell’inclusione scolastica, e due posizioni part-time per azioni sul tema dell’inclusione abitativa con il progetto YALLA! Social Community Services; a Milano una posizione per organizzatrice di comunità ed un’attività di data journalism per il progetto Wish Mi, Wellbeing Integrated System of Milan.
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Aggiornato 26 febbraio 2021, ore 20:00.