Perché cambiano i canoni estetici con l'AI? #27
Segnali da → sorrisi, tatuaggi, deepfake, mammut, tecnocrazie, Identitätszwang, alberi + invito ad una festa
Questo è Segnali dal Futuro, un progetto collettivo che intercetta e racconta storie, sperimentazioni e innovazioni sociali, culturali, tecnologiche, politiche ed economiche.
Lo facciamo per allenarci a immaginare il futuro, senza prendersi troppo sul serio, e per creare una comunità partecipante e responsabile che al futuro ci tiene e se ne vuole prendere cura.
È un numero ricco con una scintilla speciale. Perché non lo condividi con le persone curiose come te che ti stanno accanto?
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Canoni estetici e industria culturale
→ a cura di Giulio Bordonaro
Il sorriso dell’AI
L’enorme proliferare di testi e immagini generate da AI sta accrescendo l’importanza del dibattito sui risvolti culturali di questa innovazione e sul suo presunto valore creativo. Per Martin Weigel, l’AI si comporta già come buona parte dell’”industria culturale”: è capace di analizzare ciò che è noto per essere popolare e variare leggermente il suo modello per creare una nuova versione commerciabile dello stesso.
Associato alla rimasticazione delle cose già viste e dette con cui l’AI viene addestrata, c’è il rischio di un inconsapevole appiattimento estetico. Un’AI dominata da dataset americanocentrici potrebbe produrre una nuova monocultura visiva delle espressioni facciali, inondandoci di sorrisi falsi.
Creatività nell’epoca della mediocrità
Non è solo colpa dell’AI generativa, però. Già da tempo, tutti i campi creativi sembrano soccombere alla convenzionalità e ai cliché. Dall’arredamento dominato dall’”International Airbnb style” ai canoni estetici della “Instagram face”, dalla forma delle automobili ai film al cinema, tutto ciò che vediamo si assomiglia sempre di più.
In questo panorama saturo, i brand del lusso devono costantemente reinventarsi per non annegare nelle paludi della mediocrità. Ecco perché in molti casi la direzione creativa non è più tanto questione di cultura visiva, quanto di intrattenimento.
Deepfake music e licenze vocali
In campo musicale infuria la questione sui diritti d’autore delle canzoni deepfake. L'approccio restrittivo delle major discografiche nei confronti della creazione di contenuti tramite AI ricorda quello usato – senza successo – per fermare la circolazione P2P della musica negli anni 2000. Cosa succederebbe invece se le superstar iniziassero a concedere in licenza la propria voce?
Futuri appetibili
→ a cura di Valentina Lunardi
A quanto mi mette un cucchiaio di acqua pulita?
Due cubi di formaggio a $109 e un cucchiaio di acqua pulita a $198 può essere la tua spesa al The Drop Store, supermercato del futuro creato per sensibilizzare sul rapporto tra crisi climatica e idrica e accesso ai prodotti di largo consumo realizzata dal Ministero degli affari Esteri dei Paesi Bassi.
Ma il tema della nutrizione è sempre più caldo (così come il nostro pianeta) e non si limita alla farina di grillo: davanti a possibilità di fame o estinzione, creatività radicale e tecnologia sperimentale si incontrano tra polpette di carne sintetica di mammoth, mucche che producono energia e latte di scarafaggio, ma anche occasioni di ripensare la storia di come ci nutriamo.
Tu pensi sia solo un poké, invece è mercato digitale
Il cibo che va di moda sulle app di delivery è spesso preparato da ghost restaurant, ristoranti dall’identità digitale ma con cucine reali che propongono lo stesso menù cavalcando i trend. Ma tra problemi di sfiducia dei consumatori e inflazione dell’offerta, Uber Eats è pronto a dettare nuove regole per il cibo in consegna.
Social food cinese
Nuove mete culinarie emergono: i viaggi a Düsseldorf per soddisfare la voglia di cibo cinese regionale dei figli della diaspora cresciuti in Europa sono diventati una tendenza riconoscibile sulla popolare piattaforma social Xiaohongshu. La vivace scena gastronomica cinese della città tedesca è tutta da scoprire.
Più tatuaggi, meno gin tonic
Per la generazione che sta facendo del benessere fisico e mentale un credo, la tossicità di ciò che entra nei nostri corpi è un parametro di consumo che mette in discussione solidi brand e mercati. È così che su TikTok i dubbi sul consumo di alcool di Gen Z e Millennials passano dal "sober curious" al "damp drinking”, mentre le salse Heinz lavorano su un inchiostro per tatuaggi con ingredienti sicuri.
Governare le città
→ a cura di Francesco Pirri
Tecnocrazie e (geo)politica
Nonostante la falsa illusione che le tecnologie smart e il comandamento dell’efficienza possano sfuggire alle logiche della politica e della gestione fra interessi disallineati, l’arrivo dell’intelligenza artificiale ci ha ricordato di quanta politica si trova dietro la transizione tecnologica. Secondo il think tank parigino Urban AI, la rilevanza politica di queste tecnologie può estendersi anche alla geopolitica, attraverso l’esercizio di forme di soft power nei tessuti urbani.
Cosa fare degli spazi degli uffici vuoti?
Uffici vuoti, svendite sottoprezzo: il mercato degli uffici ha ricevuto un brusco arresto a San Francisco e non solo. Carlo Ratti e Edward Glaeser hanno pubblicato sul NY Times la loro proposta su come riutilizzare gli spazi lasciati vuoti dalla pandemia e dal lavoro a distanza con il concetto della playground city. La teoria è stata rapidamente messa in discussione per il rischio di tramutare le città in una semplice sala giochi per i ceti più abbienti. Allo stesso tempo, i cambiamenti d’uso degli spazi urbani forniscono un’opportunità chiave per ripensare gli spazi stessi. La partecipazione di un pubblico variegato, di cittadini, ricercatori e esperti, sarà fondamentale per nutrire un processo politico di programmazione urbana: è quanto emerge anche dalle riflessioni post-Salone del Mobile di Alcova.
Il dovere della città di accogliere
La domanda di fondo è quella sul diritto alla città: chi viene accolto? Una questione che passa dal mercato dell’affitto e della casa, oggi non inclusivo di tutte le categorie di lavoratori e di salari, e che potrebbe prendere ispirazione da vecchie soluzioni di condivisione delle risorse. Allo stesso tempo, ci saranno degli esclusi: ad esempio Amsterdam ha lanciato una campagna per disincentivare il turismo dei giovani (maschi) inglesi.
Governare la città nella transizione
Le città come spazio politico hanno trovato una nuova ondata di attivismo in questo 2023, con le azioni nonviolente di diversi gruppi ambientalisti. Il governo italiano ha reagito delegittimando questi gesti, ma rischia di buttare via il bambino con l’acqua sporca, dimenticandosi dell’importanza di questo tipo di azioni nello spazio pubblico. È il caso di Madrid, che, governata da un consiglio comunale negazionista, sta facendo diversi passi indietro nella sua transizione ecologica. È da casi come questi che emerge l’importanza di un’azione politica urbana di contestazione.
Social network e società
→ a cura di Stefano Daelli
La vita social dei tuoi genitori
La generazione Z che scopre i vecchi account social dei genitori ha già generato dei meme e trend molto divertenti. La vita dei genitori non è più un mondo mitico conosciuto attraverso racconti e vecchie foto ma se ne ha un accesso esteso e immediato. Questa maggiore consapevolezza potrebbe portare a una maggiore consapevolezza e “empatia” generazionale.
I “social” non sono mai esistiti
Avrai notato che le piattaforme social sono diventate solo un flusso infinito di inserzioni commerciali, contenuti aziendali, influencer professionisti, estratti di altre forme d’intrattenimento (cinema, sport, musica) e meme. Per Brian X Chen è questa “corporatizzazione” dei social che sta spingendo gli utenti a cercare siti verticali in cui socializzare con comunità che condividono interessi specifici.
Quanti abbonamenti al mese costa rinunciare a sé stessi?
Questo è quello che stanno facendo anche i creatori di contenuti che tendono a chiudersi in una “nicchia” tematica di sottocultura in cui è più facile monetizzare la propria competenza e influenza. Per queste persone però il pericolo è appiattirsi ad una versione di sé “ottimizzata” per la nicchia, intrappolati nel personaggio dell’esperto smettendo di essere autentici.
Quello che Rob Horning critica è l’idea stessa che le piattaforme abbiano aumentato la nostra “socialità”: hanno sempre solo impacchettato la socialità in qualcosa di più consumabile. L’abbaglio è stato farci convincere che fosse giusto intendere la nostra vista sociale in termini quantitativi di attenzione e quantità di interazioni. Al contrario è un’ottima notizia che la natura transazionale dei social sia palese. Le aziende ora possono concentrarsi a fare intrattenimento e vendere quote di pubblico, e per le persone è più facile uscire dalla condizione di Identitätszwang, cioè di identificarsi con le immagini che dominano la sfera sociale.
È finita l’era dei podcast di enorme successo
Non solo per la fine della pandemia “consumiamo” in generale meno contenuti media ma anche perché gli algoritmi personalizzati hanno troppo frammentato lo zeitgeist in una miriade di orizzonti diversi ciascuno con il proprio podcast di successo ma senza mai abbastanza estensione per diventare una “mega hit”.
→ L’intelligenza collettiva non sa come sconfiggere il tribalismo del pensiero
Il mondo scientifico e degli affari progrediscono rapidamente perché le cattive idee, banalmente, falliscono rapidamente. Il discorso politico è tutt’altra storia. Waitbutwhy ha illustrato il meccanismo per cui nel tribalismo attuale i gruppi che perseguono posizioni insignificanti (o proprio pazze) sono diventate così potenti da guastare il funzionamento della coscienza collettiva che dovrebbe guidare il progresso.
Lavorare
→ a cura di Ilaria Nicoletta Brambilla
Il vostro lavoro è già stato trasformato dall’intelligenza artificiale?
Se la possibilità vi preoccupa forse non dovreste: alcuni su Twitter si vantano (non è chiaro con quanta accuratezza) di aver iniziato ad accettare molti più lavori di quelli che potrebbero effettivamente svolgere grazie all’integrazione di ChatGPT tra i propri strumenti. Sembra un fenomeno reale che coinvolge la comunità di persone autodefinita “ultra-occupata” e che ammette come il software di scrittura automatica faccia l’80% del proprio lavoro. D’altronde, ci sono anche note società di consulenza che mettono a frutto le possibilità dell’AI, creando una serie di strumenti che permettono una auto-consulenza di base.
Votre work environment ist internacional - e magari supera i confini europei?
Abbiamo un consiglio di lettura: "The Culture Map", racconta la cultura del lavoro implicita in diversi Paesi e fornisce un quadro per gestirla al meglio.
Tendiamo ad associare la GIG economy con i rider, tendenzialmente giovani e uomini. Ma cosa succede se la maggiore piattaforma per il lavoro temporaneo in Asia, un “unicorno” del valore di 2 miliardi di dollari, porta sul mercato del lavoro migliaia di donne indiane che ne erano precedentemente escluse? Da un lato si apre la porta alla mobilità sociale, dall’altro quella della richiesta di condizioni di lavoro dignitose.
Il “fake it until you make it” è morto?
Sembrerebbe di sì: gli scandali come quello di Theranos e un comportamento sempre meno etico da parte delle startup della Silicon Valley erano tollerabili solo nel contesto di un mercato in espansione, così come in mancanza di cognizione dei contenuti tecnici. Oggi, invece, gli investitori appaiono molto più cauti e non lesinano sulle cause per truffa.
Clima e sostenibilità
→ a cura di Chiara Leonardi
La riforestazione urbana suda
Forse non ci nutriremo con l’agricoltura urbana ma per affrontare l’emergenza ecologica le città possono puntare sull’Urban Rewilding: passare da teatro di degrado ecologico a host di fauna selvatica e habitat fiorenti. Il rapporto di C40 offre 22 casi studio e buone pratiche di riforestazione urbana da tutto il mondo. Ma mentre il Sindaco di Londra ha chiamato la London Rewilding Taskforce per esplorare le opportunità di riforestazione della città, gli alberi piantati con questo scopo a Madrid non stanno molto bene. Il Bosque Metropolitano, che prevede 75 km di lecci, frassini, pioppi e olmi, è stato soprannominato il ‘cimitero degli alberi’. Solo un quinto di ciò che è stato piantato 4 anni fa è infatti sopravvissuto alle stagioni di siccità. Anche le politiche di riforestazione devono insomma fare i conti con il cambiamento climatico, che non sembra aiutare i tentativi nati per arginarne gli effetti.
Progettare la decostruzione
Cosa serve per rendere gli edifici “circolari”? Designer e architetti stanno progettando strutture per una decostruzione sostenibile, nascono dipartimenti aziendali di ricerca, fanno capolino guide allo smontaggio e cooperative che smantellano, organizzano e commerciano parti recuperate di edifici, cambiano le lezioni universitarie su materiali e scienze delle costruzioni, si fanno largo startup per lo scambio e il riuso di materiali edili. Comincia ad essere visibile la trama del mercato di servizi e conoscenze per progettare edifici capaci di sparire.
Indagini sui composti ultratossici
La Forever Pollution Map ci mostra per la prima volta il poco roseo stato della contaminazione dell'Europa dai PFAS, composti ultratossici di difficile smaltimento, che rimarranno con e dentro di noi per le prossime centinaia di anni. Cosí, de botto. UrbAlytics invece analizza e valuta le curve isoterme delle città e restituisce una mappa utile per prevedere ondate di calore, per conoscere le zone più fresche e per promuovere interventi pubblici di integrazione di nuove preziose aree verdi.
Bacheca di Comunità
Milano e il coraggio di cambiare: approfondimento di Davide Agazzi per Gli Stati Generali sul presente e futuro del "modello Milano" e le sfide collettive della città, anche guardando l'orizzonte simbolico ma non solo delle Olimpiadi invernali del 2026.
FROM fa una festa il 30 maggio a Milano. Se vuoi partecipare, registrati al link!
16 tappe di cammino, fra monasteri, abbazie e borghi, all'interno dei magnifici paesaggi dell'Appennino Umbro Marchigiano promosse dall’associazione Università del Camminare.
Corso di gestione del tempo e pratiche yoga, una giornata di formazione e di pratiche mente-corpo per fare pace con il tempo.
Fondazione Giangiacomo Feltrinelli cerca project manager junior che coordini l’implementazione di progetti dedicati ai temi delle trasformazioni economiche, delle due transizioni – ecologica e digitale –, della sostenibilità, delle trasformazioni urbane e del territorio.
Open call del Museo delle scienze di Trento per partecipare il 3-4 giugno all’hackathon creativo per artisti e designer sulla questione dell’Antropocene.