Perché è tutto così controintuitivo? #32
Segnali da → chat di gruppo, carbonara, psilocibina, cemento, fagioli, gemelli omozigoti, supermercati e soldi.
Il contributo più significativo e dibattuto del filosofo della mente Daniel Dennett è il tentativo di conciliare il fatto che gli esseri umani siano soggetti alle stesse leggi deterministiche di qualsiasi altra entità dell'universo con l’idea che l'evoluzione ci abbia fornito, come vantaggi competitivi rispetto ad altre specie, la coscienza, il libero arbitrio e l'intuizione.
Rispetto a quest'ultima: l'intuizione è quando la nostra mente di fronte a una situazione "nuova", basandosi sul dataset di cose di cui abbiamo fatto esperienza diretta o indiretta, elabora un'immagine mentale di quale potrebbe essere il suo sviluppo più probabile.
Rileggendo le informazioni scambiate con il resto della redazione, la sensazione che avvertivamo era che fosse tutto così controintuitivo. Il motivo è che ci troviamo al di fuori dell'ordine delle cose che conosciamo: le guerre di occupazione in Ucraina e a Gaza, per cui la Corte internazionale di giustizia ha ordinato a Israele di intervenire subito per impedire un genocidio da parte del suo esercito, l'emergere di nuove potenze globali, l'aggressiva manifestazione degli effetti della crisi climatica, gli shock ripetuti nelle catene di approvvigionamento globali, il balzo dell'intelligenza artificiale, la crisi di fiducia nella scienza, lo sdoganamento delle destre radicali.
È questo caos che genera la sensazione di disordine e contraddizione. Ma anche quando arriverà il nuovo ordine sarà policentrico, frammentato e disequilibrato. E la sensazione continueremo ad averla.
L'intuito ci suggerisce che la prima cosa da fare è creare categorie per individuare nuovi principi. Pertanto, anziché sopprimere il nostro ottimismo, nei capitoli successivi cerchiamo di esplorare alcuni argomenti. Non necessariamente i più prioritari o importanti, ma quelli che ci hanno colpito.
Nel frattempo, raccogliamo altri segnali:
Per Peter Zeihan è meglio che le nazioni diventino presto auto-sufficienti perché il sistema commerciale interconnesso guidato dagli Stati Uniti in realtà è finito nel 2019. Sarà un caso che le nuove generazioni guardano con occhi nuovi ad alternative al modello capitalista del libero mercato?
Cosa e come ricordiamo influenzano i conflitti attuali: in Germania si discute del rischio di trasformare la memoria dell'Olocausto in un dogma rigido.
Pensiero razionale: c’è un problema di credibilità tra comunità scientifica e opinione pubblica. È indispensabile ripristinarla per poter beneficiare del suo impatto positivo. Così come lavorare per Amazon potrebbe insegnare qualcosa su come gestire la cosa pubblica.
Alla fine le chat di gruppo hanno vinto. Sono da tempo il sistema nervoso che fa funzionare le associazioni di quartiere come stati sovrani e conglomerati industriali. Per cambiare il mondo, meglio imparare a usarle. (n.b. Segnali è anche una chat di gruppo).
E un recap dei temi e tendenze globali del 2024 realizzato da ISPI.
Buon esplorazione,
Stefano Daelli
Fonti: Corte internazionale di giustizia, Know your meme, New Yorker, PEW Research, Blavatnik school of government, New York Times, ISPI
Estetica visiva: niente è come sembra
→ a cura di Davide Agazzi
Anno nuovo, estetica nuova. Il caos che ci circonda si trasforma in stili e immagini inaspettate. Luoghi e marchi vengono reinventati da nuove e vecchie subculture, generando risultati sorprendenti. Questo avviene a Roma, dove elementi vintage, punk e la tradizionale carbonara stanno rinnovando lo splendore della città eterna.
Lo stesso accade nei principali brand sportivi, che, dopo anni in cui abbiamo visto indumenti tecnici e colorati invadere le nostre città (chi può affermare di essere immune dalla certa ossessione del gorpcore?), stanno virando verso uno stile più minimalista e meno appariscente. Dopo il “quiet luxury”, è il momento dei ‘quiet outdoors’, almeno secondo marchi come Arc'teryx, Asics e Salomon.
Ma se questi sono fenomeni che possiamo osservare e interpretare, cosa ci dice il fatto che sempre più persone che spendono migliaia di dollari per arredare in stile moderno vecchie case per le bambole?
Fonti: Vogue, Business of Fashion, Mint.
Sperimentazioni stupefacenti per hackerare la mente
→ a cura di Valentina Lunardi
Crisi continue, guerre, ricerca di nuova spiritualità, la tecnologia che riesce a creare dipendenze quotidiane e persino un’industria del wellness che delude le aspettative di liberarci da stress e altri sintomi: stiamo passando dal microdosing di collagene a quello di sostanze psicotrope per stare bene?
Nella Silicon Valley il microdosing di sostanze psichedeliche è una pratica che si sta facendo largo tra la gente che conta nel settore tecnologico. Con effetti diversi: c’è chi parla dei benefici su umore, concentrazione e creatività, mentre l’uso di sostanze psicoattive da parte di Elon Musk preoccupa i dirigenti e gli investitori rispetto alla sua lucidità mentale.
Nel frattempo in Canada si assiste all’ascesa dei "dispensari di funghi”: negozietti che rispondono alla crescente richiesta di psilocibina e benessere delle persone, tra qualche incursione occasionale della polizia.
Dubbi legali ai quali la Svizzera prova a rispondere con un approccio radicale dove Berna sta esaminando un progetto pilota per la vendita di cocaina per uso ricreativo: «Il controllo e la legalizzazione possono fare meglio della semplice repressione».
Il dibattito tra giornalisti, politici, raver, scienziati, critici letterari e memer sulla scommessa psichedelica è aperto.
Fonti: ZINE KleinKleinKlein, Fast Company, The Guardian, Mele, The Wall Street Journal, Bloomberg, Reuters, Quodlibet
Cambiare i nostri piatti: intuitivo…ma non troppo
→ a cura di Francesco Pirri
Con 25 miliardi di esemplari, la massa totale dei polli equivale a più del triplo di tutti gli altri volatili e uccelli messi assieme. Ma a che costo? Per arrivarci, il pollo ha perso letteralmente la sua funzionalità animale, trasformandosi in una macchina da carne. Nella nostra storia condivisa siamo oggi davanti ad una nuova opportunità: ridare dignità ai polli, per un vero Rinascimento del Pollame.
Il cibo è oggi un veicolo morale, di azione politica, di scelte individuali per abbassare le nostre emissioni. Il target numero uno? La carne rossa. Uno studio negli Stati Uniti ha simulato che se tutti gli americani mangiassero fagioli invece che bistecche, i vantaggi ambientali sarebbero enormi. Alternativamente, le soluzioni di carne coltivata promettono simili risparmi in termini di emissioni e uso di suolo e risorse, arrivando fino a -90% in termini di emissioni se confrontate con i loro equivalenti “reali”.
L’impatto che si può raggiungere è doppio: oltre al benessere planetario, una riforma del sistema alimentare globale aiuterebbe anche il benessere personale. Una recente serie Netflix approfondisce questa doppia natura delle scelte alimentari, e mostra attraverso uno studio su coppie di gemelli omozigoti come una dieta vegana abbia un impatto positivo per la salute, soprattutto in termini di longevità.
La relazione al cibo rimane largamente personale, legata alle proprie abitudini e allo status sociale. Ad esempio, mangiare carne è ancora visto come un simbolo di benessere economico, le borracce “sostenibili”, per limitare l’uso della plastica, sono diventate una moda nella cultura del consumo, e anche la scelta del vino per una cena diventa un modo per dimostrare superiorità intellettuale. Il cambiamento si farà, forse, un piatto alla volta.
Fonti: Noema Mag, The Atlantic, Good Food Institute, Weforum, Netflix, The Guardian, Rolling Stones
Urbanistica controintuitiva
→ a cura di Giulio Zucchini
Non se ne può più del green washing urbano: È finalmente arrivato il giorno in cui sindaci e amministrazioni locali non potranno più nascondersi dietro i muri vegetali e gli alberini appesi ai balconi. In un’intervista sul suo nuovo libro The Living City, il sociologo Des Fitzgerald mette in evidenza come il green washing urbano sia stato utilizzato per distogliere l’attenzione dalle questioni sociali urgenti delle metropoli: inquinamento, aumento della precarietà, accesso alla casa, turismo di massa.
God save the Tesco: da tanti anni, il quartiere di Londra Soho è diventato un parco giochi di ristoranti francesi e italiani, boutiques di moda e cosmetici. In questa isola di gentrificazione, è rimasto un solo posto dove comprare il dentifricio e il sapone per i piatti: un supermercato Tesco. Il comune di Londra ha così deciso di proteggere l’ultimo bastione di vita quotidiana attribuendo un certificato di rilevanza comunitaria (Asset of Community Value).
I teenagers fanno troppo casino nei supermercati americani: la policy dei supermercati americani sta cambiando a causa delle difficoltà nel gestire i ragazzi nei nel weekend e nelle ore serali. The Guardian racconta la lunga storia d’amore e odio tra capitalismo americano e adolescenti.
La ‘Meta City’ o la geografia del mondo post–covid: la fuga dalle metropoli durante e dopo la pandemia ha generato nuovi equilibri e nuovi flussi di talenti nelle capitali del mondo. Senza sorpresa, tra gli hub mondiali emersi a partire dal 2022, Londra e New York si impongono come Global Superstar Hub. Dubai e Dublino in seconda posizione insieme a Singapore, Parigi, Bangalore, Los Angeles e Berlino.
Ma quando la smettiamo di cementare? Secondo l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), solo nel 2022 sono stati cementificati 2,4 m2 al secondo. Le regioni in cui l’inquinamento atmosferico è più alto sono anche quelle più vittime del consumo di suolo: la pianura Padana, la costa adriatica e le aree metropolitane di Roma e Napoli.
Fonti: Bloomberg, The Guardian, Harvard Business Review, ISPRA
Il valore delle cose
→ a cura di Chiara Leonardi
Proprietà digitale di cosa? Mentre consumiamo comodi e distratti i nostri abbonamenti all’intrattenimento, i lucchetti digitali inseriti nei file, originariamente nati per impedirne la copia, stanno evolvendo a nuovi sistemi tecnologici capaci di modificare le caratteristiche, i prezzi e le disponibilità di ciò che abbiamo già pagato a inizio mese, a nostra insaputa. Un fenomeno che potremmo chiamare furto, ma quando si paga l’accesso e non il possesso delle cose, come ci si arrabbia?
Proprietà plurali: lo studio d'architettura BNIM di Kansas City ha recentemente annunciato di essere passata da un modello di proprietà limitata a pochi a un modello che rende tutti i dipendenti co-proprietari. Una sperimentazione radicata nel principio «nessuno conosce quanto tutti», che diluisce i tradizionali confini del possesso per creare nuovi coefficienti moltiplicatori di valore.
Se il denaro scadesse? Che si tratti di conchiglie, monete d’oro, file archiviati in un computer di una banca o criptovalute, abbiamo sempre avuto l’erronea tendenza a considerare il denaro come merce da accumulare e convertire in percentuali di certezza sul futuro. La teoria di un economista del ‘900 basata su un nuovo ordine economico fatto di valute a scadenza e francobolli potrebbe invogliarci invece a spendere tutto quello che abbiamo. Sembra assurda ma in piccole località la teoria ha funzionato sufficientemente bene da essere bannata.
Fonti: Pluralistic, Bloomberg, Noema
Bacheca di comunità
La mega cartella google drive che archivia 92 report che (pre)dicono il 2024.
Basta una post o reel del content creator di turno e il ristorante di quartiere in cui ti senti a come casa perde subito quell’atmosfera.
Fondazione Piano Strategico di Rimini, storica realtà che si occupa di innovazione urbana, sviluppo territoriale, coesione territoriale e welfare, cerca un project manager. Tempo fino al 15 febbraio per candidarti.
Segnali dal Futuro è un progetto collettivo che intercetta e racconta storie, sperimentazioni e innovazioni sociali, culturali, tecnologiche, politiche ed economiche.
Nasce da un esperimento dei fondatori di FROM che continua a sostenerla.
Questo numero è curato da Stefano Daelli e editato da Valentina Lunardi.
Hanno contribuito: Davide Agazzi, Giulio Bordonaro, Ilaria Nicoletta Brambilla, Matteo Brambilla, Mafe de Baggis, Mario Bochicchio, Stefano Daelli, Giorgio De Ambrogio, Cinzia D'Emidio, Nicoletta Gomboli, Chiara Leonardi, Valentina Lunardi, Luca Monti, Filippo Pretolani, Matilde Sergio, Silvia Spinelli e Giulio Zucchini.
Identità visiva di This is not a DUO.