Cosa fare per cambiare le cose? (Parte 2) #24
Segnali da → zone pedonali, crocchette di pollo, Nimby, kimchi, toilette pubbliche, paywall, biblioteche, influencer e micro innovazioni
Ciao, ecco la seconda parte!
Se ti è sfuggita puoi recuperare la prima parte qua.
Noi ci prendiamo un po’ di pausa. Appuntamento a settembre.
Nel frattempo se vuoi condividere qualche link scrivi a segnalidalfuturo@substack.com o in DM all’account @segnalidalfuturo_
Buona lettura
Cibo dal futuro
Curato da Ilaria Nicoletta Brambilla
→ Dimmi ciò che mangi e ti dirò che futuro immagini
La nostra rubrica sul cibo del futuro cresce a ogni edizione, eppure la tentazione di pronosticare cosa mangeremo non è affatto nuova. Quello che sappiamo di sicuro, è che il nostro immaginario culinario riflette ciò che concepiamo come progresso.
→ Il cibo sostenibile (ma anche un po’ moda)
Se per le sempre crescenti preoccupazioni per il clima eviti di mangiare la carne, in Svezia c’è chi ne produce “a basso impatto di metano”, aggiungendo alghe rosse all’alimentazione dei capi per ridurre la produzione di gas intestinale dei bovini, rigorosamente in limited-edition. Se invece rifiuti le proteine animali, ma ti manca l’esperienza delle crocchette di pollo, un’azienda statunitense in cui ha investito anche Jay-Z ne propone di plant-based con una brand identity che simula i lanci dei software. [Segnalato da Lino di Maio].
→ Tecnologia (e investimenti) al servizio dell’alimentazione
L’ultima frontiera dell’AI è quella di creare diete personalizzate partendo dal presupposto che ognuno reagisce ai cibi in maniera diversa. Basta inviare un campione di feci per avere il proprio microbioma analizzato e quindi ricevere una dieta specifica per rimanere o tornare in salute.
Restando sulla tecnologia legata al cibo, pare che le aziende del settore che raccolgono più investimenti di recente siano quelle che perfezionano la “precision fermentation”. Si tratta di una tecnica per produrre qualsiasi tipo di cibo fermentato (birra, latticini, miele, kimchi, …) in cui i microbi vengono però indirizzati a produrre un prodotto specifico.
→ L’inflazione alimentare cresce ovunque
Ma chissà se l’innovazione tecnologica potrà bastare. La catena di approvvigionamento mondiale è distrutta e anche l’economia non si sente molto bene. L’inflazione sta colpendo dall’Australia al Belgio, passando per gli Stati Uniti e l’India, e l’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità come il cibo colpisce ovviamente le fasce più deboli della popolazione.
→ Leggere di cibo per capirci di più
Qual è, poi, il rapporto che abbiamo con il cibo nella quotidianità? Due recenti pubblicazioni di Edizioni Erise ci aiutano a rispondere. Cibo e identità, di Serena Guidobaldi, affronta le retoriche dell’autenticità e della tradizione nel cibo contemporaneo. Foodification, di Marco Perucca e Paolo Tex, racconta di come la gentrificazione attraverso il cibo si sia mangiata le città.
Città finalmente abitabili
Curato da Stefano Daelli
→ La gentrificazione verde fa crescere il costo delle case
L’amministrazione di Brisbane ha il progetto ambizioso di trasformare il campo da golf di 18 buche del Victoria Park in un parco urbano con piante autoctone, alberi ed esperienze avventurose. L’obiettivo è aumentare la qualità della vita generale. Ma a crescere non sarà solo quella: la conversione in parco pubblico farà aumentare il prezzo degli immobili nelle vicinanze di una media del 3%. Con il diffondersi di questo tipo di progetti sarà fondamentale trovare una risposta (politica) per equilibrare opportunità di creazione di valore e ‘gentrificazione verde’.
→ Giovani vs Nimby: costruire per risolvere le carenze
Nel bel mezzo di una carenza senza precedente di case e alloggi, la posizione conservatrice ‘Not In My Backyard’ trova sempre meno appigli. Se vogliamo che le nuove generazioni non debbano continuamente preoccuparsi di avere soldi per mangiare, fare una famiglia, curarsi, perché lottiamo contro la possibilità di dar loro una casa dignitosa ad un prezzo ragionevole?
→ La soluzione user-generated alla crisi dei bagni pubblici
Negli ultimi anni in vari paesi del mondo sono diventati molto popolari i profili su i social network e app per trovare i bagni pubblici non solo perché, mentre la popolazione continua ad aumentare il loro numero è rimasto lo stesso, ma anche perché gli esercizi privati li gestiscono con regole sempre più stringenti e poco accoglienti.
→ Tetti tutti da abitare
Il Rotterdam Architecture Month ha messo in mostra un nuovo tipo di città ideale ecosostenibile in cui i numerosi chilometri quadrati inutilizzati di tetti e “rooftop” diventano spazi aperti alle iniziative di associazioni, singoli privati e creativi con l’obiettivo di sfruttarne il più possibile.
Focus: le auto e la città
→ Le città senza auto sono meglio
Le auto sono responsabili di un quinto di tutte le emissioni nell'Unione Europea. Sono perciò un obiettivo ovvio per le città che vogliono (provare a) ridurre le emissioni. Ma i residenti pongono grandissimi resistenze sia perché le città sono ancora progettate per le auto, sia perché «le auto non sono mai solo auto» ma simboli di ricchezza, indipendenza e successo.
Per riuscirci sono quindi ugualmente indispensabili sia un modo nuovo di progettare la città sia un sostegno forte dal basso delle persone. E i segnali che qualcosa a livello culturale si sta smuovendo sono tanti, alcuni particolarmente croccanti come questo reddit dal nome esplicativo ‘Fuck Cars’.
Piccola chicca: Un gruppo di urbanisti dilettanti sta usando DALL-E per visualizzare come potrebbero essere strade e aree di città reali se fossero costruite per i pedoni e i ciclisti, invece che per le automobili. Il risultato è sorprendente.
→ L’innovazione che funziona dei treni gratis
Uno studio di TomTom sugli effetti del progetto tedesco del ‘biglietto da 9 euro’ che consente a chiunque viva o visiti la Germania di viaggiare illimitatamente sui trasporti regionali ha mostrato una diminuzione del livello di traffico intorno al 14% in 23 delle 26 città esaminate rispetto al periodo precedente all'introduzione del ticket.
A partire da Settembre anche la Spagna sperimenterà un piano simile con abbonamenti gratuiti per i treni suburbani e regionali al fine di promuovere il treno come «mezzo di trasporto più sicuro, affidabile, confortevole, economico e sostenibile rispetto all'auto privata».
Arrivare al pubblico in modo sostenibile
Curato da Nicoletta Gomboli e Giulio Bordonaro
➔ Sapere cosa vuole il pubblico sopprime la creatività
In un contesto competitivo sempre più schiacciato sulla ricerca di ricavi, il rischio per l’industria culturale e creativa è di proporre solo ciò che ha già dimostrato di poter avere successo, ritrovandosi poi in un circolo vizioso in cui si copia da chi copia e in cui ci si omologa sulla mediocritas mainstream dei big data. La moda attinge dai trend di Tik-Tok, Hollywood trae spunto da fumetti già best-seller o fa remake e i negozi mettono a scaffale prodotti che forse non saranno amati ma che - in base ai “dati” – sicuramente non saranno odiati.
➔ Hit musicali create dagli algoritmi ma selezionate da (tante) persone
La via d’uscita dal loop dell’omologazione algoritmica potrebbe essere un approccio più democratico. Il progetto musicale omgkirby è riuscito a produrre 3.000 brani musicali, generando $330.000 di ricavi tra streaming, NFT e licenze. Una AI crea i brani che sono selezionati tramite votazione da parte di migliaia di utenti della DAO. Secondo i fondatori, questa ibridazione tra creazione artificiale e votazione umana renderà possibile una «etichetta discografica guidata dalla comunità» capace di sfornare le hit del futuro.
➔ Biblioteche-ombra e scale per paywall
La battaglia sulla cultura libera si infiamma sulla questione del prestito digitale bibliotecario. 4 gruppi editoriali hanno intentato una causa milionaria contro Internet Archive per violazione delle leggi sul copyright, una biblioteca non profit online che da 25 anni offre «accesso universale a tutta la conoscenza». Con lo stesso obiettivo fioriscono le shadow library come Z-Library, LibGen e SciHub che permettono di scaricare gratuitamente pubblicazioni scientifiche, saggi e romanzi. Mikael Böök crede che progetti del genere sono la naturale risposta alle leggi sulla proprietà intellettuale troppo sbilanciate, chiedendosi da bibliotecario se «i libri sono fatti per essere letti o per essere venduti».
Nel frattempo, altri strumenti di resistenza alla cultura privatizzata e orientata al profitto si stanno aggiornando con l’evolversi delle strategie dei media. Se prima erano gli ad blocker ora il mantra è scavalcare i paywall. Così è nato l’esperimento (già neutralizzato) di 12ft.io che sfrutta l’appetito per la SEO delle grandi testate per aggirare il blocco dei contenuti.
➔ I giovani italiani vogliono informarsi, non essere informati
I media tradizionali continuano a perdere il pubblico più giovane a causa del loro tono troppo politicizzato, paternalista e dei formati obsoleti che usano. Le nuove generazioni sono alla ricerca di pillole di informazione fattuale non di sermoni su come vivere la vita. E per avere questo tipo di informazione di alto livello sono disposti a pagare, e tanto, come prova l’aumento degli abbonamenti per il Post (+121% nel 2021), con cifre che superano anche quelle derivanti dalla pubblicità, e il successo di start-up come Chora media e Will media.
Business tutto matto
A cura di Valentina Lunardi
→ Una nuova era in cui l’innovazione si fa micro
Secondo lo studio Space and Lemon Innovations il Covid ha rivelato come nella «land of innovations» il fallimento sia stato più frequente del previsto. Ma c’è un antidoto: ripartire dall’innovazione in formato micro. [Medium]
→ I “tecnologhi” sono davvero i CEO più bravi?
Si può essere d’accordo o meno con Marc Andreessen, tra le massime espressioni dell’intellighenzia della Silicon Valley, ma non ignorarlo. Come in questa intervista in cui riafferma il vantaggio competitivo di avere competenze tecnologiche e di startup.
→ Welcome to Web3, Mike
Annoiato dal solito lavoro e in crisi di identità, Mike ha deciso di fare quello che avrebbe fatto chiunque: si è diviso in 100.000 azioni, le ha vendute a 1 dollaro l'una e ha lasciato che fossero i suoi azionisti a prendere le decisioni per lui. La chiama ‘Community Through Capitalism’. [Segnalato da Nicolò Borghi]
→ Un’accademia per influencer
«La nostra è una sorta di college, un punto di riferimento per influencer e creator. È come se nella Generazione Z tutti avessero le chiavi della macchina senza avere però la patente. Ecco noi vogliamo dargli la patente per lavorare nel mondo social». Così si descrive Stardust, startup di cui il gruppo GEDI ha appena acquisito il 30%.
Bacheca di comunità
BASE Milano insieme a WeWorld, Milano Mediterranea, cultureandprojects e con il contributo del Ministero della Cultura e il bando ‘Milano è Viva’ ha aperto la call CAVALCAVIA per progetti di Poster Art legati ai quartieri Barona, Giambellino e San Siro di Milano. La partecipazione è gratuita. I progetti selezionati riceveranno un premio di 500 Euro ciascuno. La deadline: 5 settembre 2022.
Canva è alla ricerca di artiste e artisti per ampliare e migliorare la loro libreria di contenuti. Per questo il Canva Represents Fund è stato progettato per cercare, sostenere e promuovere artiste e artisti di talento provenienti da comunità sottorappresentate in tutto il mondo.
Ti è piaciuto questo numero? Inoltralo alle tue persone preferite.
Segnali Dal Futuro è la comunità diffusa che raccoglie e organizza segnali culturali, tecnologici, politici ed economici per allenare la capacità di immaginare il futuro. Oggi è composta da 1.488 persone.
Il numero #24 è curato da Davide Agazzi, Giulio Bordonaro, Ilaria Nicoletta Brambilla, Matteo Brambilla, Mafe de Baggis, Mario Bochicchio, Stefano Daelli, Giorgio De Ambrogio, Cinzia D'Emidio, Nicoletta Gomboli, Chiara Leonardi, Valentina Lunardi, Luca Monti, Filippo Pretolani, Francesco Pirri, Silvia Spinelli, Giulio Zucchini.